"Stimolato
a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità
del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto
(cfr. Sal 29, 11). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia,
qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio
stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una
luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni
uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più
forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa.
Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato.
Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che
galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra,
ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo
sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la
verità conosce questa luce".
Dalle
«Confessioni» di sant'Agostino, vescovo