"Nato
dalla Vergine, uscì dal suo grembo irradiando la sua luce sulle cose
dell'universo intero, per risplendere a tutti. Quelli che lo
desiderano ricevono la chiarezza dell'eterno fulgore che nessuna
notte riesce ad alterare. A questo sole che vediamo ogni giorno tiene
dietro la notte tenebrosa. Ma il sole di giustizia non tramonta mai
perché la sua luce di sapienza non viene mai offuscata da alcuna
ombra.
Beato
colui alla cui porta bussa Cristo. La nostra porta è la fede la
quale, se è forte, rafforza tutta la casa. È questa la porta per la
quale entra Cristo. Perciò anche la Chiesa dice nel Cantico dei
Cantici: «Un rumore! È il mio diletto che bussa» (Ct 5, 2).
Ascolta colui che bussa, ascolta colui che desidera entrare: «Aprimi,
sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio
capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne» (Ct
5, 2)".
Dal
«Commento sul salmo 118» di sant'Ambrogio, vescovo