"Chi
è colui che, per quanto sia insensato, dovendo chiedere un favore ad
una persona importante, non Chi
è colui che, per quanto sia insensato, dovendo chiedere un favore ad
una persona importante, non pensa prima in che modo chiederlo, per
non importunarla e procurarle molestia? Non deve forse sapere ciò
che chiede e conoscere la necessità che ne ha, specialmente se
domanda una cosa importante, come sono quelle che il nostro buon Gesù
ci insegna a chiedere? Ecco una cosa che mi sembra doveroso far
notare. Non potevi, Signor mio, racchiudere tutto in una parola e
dire: «Dacci, o Padre, tutto quanto ci è necessario»? Per chi
conosce tutto così bene, non sembra che occorra altro.
O
Sapienza eterna! Per te e per tuo Padre questo sarebbe stato
sufficiente; infatti così hai pregato nell'orto del Getsemani: hai
manifestato la tua volontà e il tuo timore, ma poi ti sei rimesso
alla sua volontà. Ma poiché tu conosci, Signor mio, che noi non
siamo sottomessi come te alla volontà del Padre tuo, era necessario
che definissi bene le domande, perché potessimo vedere se ci
conviene ciò che domandiamo, e astenerci dal chiedere qualora non ci
sembrasse conveniente. Perché noi siamo così fatti, che, se non ci
viene dato ciò che desideriamo, con il nostro libero arbitrio
rifiutiamo ciò che il Signore ci dà, si trattasse anche delle cose
migliori. Infatti non vediamo di essere ricchi se non quando teniamo
il denaro fra le mani".
Dal
libro «Il cammino di perfezione» di santa Teresa d'Avila, vergine