Infatti
si serve della lingua di uno per la sapienza. Illumina la mente di un
altro con la profezia. A uno conferisce il potere di scacciare i
demoni, a un altro elargisce il dono di interpretare le divine
Scritture. Rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna
la misericordia. Ispira a un fedele la pratica del digiuno, ad altri
forme ascetiche differenti. C'è chi da lui apprende la saggezza
nelle cose temporali e chi perfino riceve da lui la forza di
accettare il martirio. Nell'uno lo Spirito produce un effetto,
nell'altro ne produce uno diverso, pur rimanendo sempre uguale a se
stesso. Si verifica così quanto sta scritto: «A ciascuno è data
una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune»
(1 Cor 12, 7).
Dalle
«Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo