"Sorgi,
dunque, o anima amica di Cristo. Sii come colomba «che pone il suo
nido nelle pareti di una gola profonda» (Ger 48, 28). Come «il
passero che ha trovato la sua dimora» (Sal 83, 4), non cessare di
vegliare in questo santuario. Ivi, come tortora, nascondi i tuoi
piccoli, nati da un casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere
le acque dalle sorgenti del Salvatore (cfr. Is 12, 3). Da qui infatti
scaturisce la sorgente che scende dal centro del paradiso, la quale,
divisa in quattro fiumi (cfr. Gn 2, 10) e, infine, diffusa nei cuori
che ardono di amore, feconda ed irriga tutta la terra.
Corri
a questa fonte di vita e di luce con vivo desiderio, chiunque tu sia,
o anima consacrata a Dio, e con l'intima forza del cuore grida a lui:
«O ineffabile bellezza del Dio eccelso, o splendore purissimo di
luce eterna! Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce che illumina
ogni luce e che conserva nell'eterno splendore i multiformi luminari
che brillano davanti al trono della tua divinità fin dalla prima
aurora".
Dalle
«Opere» di san Bonaventura, vescovo