"Egli
stesso si costruì nella Vergine un tempio, cioè il corpo e,
abitando in esso, ne fece un elemento per potersi rendere manifesto.
Prese un corpo soggetto, come quello nostro, alla caducità e, nel
suo immenso amore, lo offrì al Padre accettando la morte. Così
annullò la legge della morte in tutti coloro che sarebbero morti in
comunione con lui. Avvenne che la morte, colpendo lui, nel suo sforzo
si esaurì completamente, perdendo ogni possibilità di nuocere ad
altri. Gli uomini ricaduti nella mortalità furono resi da lui
immortali e ricondotti dalla morte alla vita. Infatti in virtù del
corpo che aveva assunto e della risurrezione che aveva conseguito
distrusse la morte come fa il fuoco con una fogliolina secca. Egli
dunque prese un corpo mortale perché questo, reso partecipe del
Verbo sovrano, potesse soddisfare alla morte per tutti. Il corpo
assunto, perché inabitato dal Verbo, divenne immortale e mediante la
risurrezione, rimedio di immortalità per noi. Offrì alla morte in
sacrificio e vittima purissima il corpo che aveva preso e offrendo il
suo corpo per gli altri liberò dalla morte i suoi simili".
Dai
«Discorsi» di sant'Atanasio, vescovo