"«Come
incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come
sacrificio della sera» (Sal 140, 2).
Ogni
cristiano sa che questa espressione viene attribuita al capo stesso.
Infatti sul finire della sera il Signore esalò in croce il suo
spirito, che poi di nuovo avrebbe ripreso. Non lo esalò infatti
contro la sua volontà. Però siamo stati raffigurati anche in questo
caso.
Qual parte di lui, infatti, pendeva
dalla croce, se non ciò che aveva assunto da noi? Ed allora, come
potrebbe avvenire che in un dato momento il Padre lasci e abbandoni
l'unico suo Figlio, che è con lui un solo Dio? Tuttavia Cristo,
crocifiggendo la nostra debolezza sulla croce, in cui, come dice
l'Apostolo: «Il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con Lui»
(Rm 6, 6), gridò con la voce della nostra stessa umanità: «Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Sal 21, 1)".
Dai
«Commenti sui salmi» di sant'Agostino, vescovo