"«Ora
vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a
faccia a faccia» (1 Cor 13, 12), e perciò, fino a quando sono
pellegrino lontano da te, sono più vicino a me stesso che a te, e
tuttavia so che tu sei inviolabile in modo assoluto. Ma io non so a
quali tentazioni possa resistere e a quali no. Io ho speranza, perché
tu sei fedele e non permetti che siamo tentati oltre le nostre forze,
ma con la tentazione tu ci darai anche la via d'uscita e la forza per
sopportarla (cfr. 1 Cor 10, 13).
Confesserò,
dunque, quello che so e quello che non so di me; perché anche quanto
so di me, lo conosco per tua illuminazione; e quanto non so di me, lo
ignorerò fino a quando la mia tenebra non diventerà come il
meriggio alla luce del tuo volto (cfr. Is 58, 10)".
Dalle
«Confessioni» di sant'Agostino, vescovo