"Vi
prego per la misericordia di Dio (cfr. Rm 12, 1). È Paolo che
chiede, anzi è Dio per mezzo di Paolo che chiede, perché vuole
essere più amato che temuto. Dio chiede perché vuol essere non
tanto Signore, quanto Padre. Il Signore chiede per misericordia, per
non punire nel rigore.
Ascolta
il Signore che chiede: vedete, vedete in me il vostro corpo, le
vostre membra, il vostro cuore, le vostre ossa, il vostro sangue. E
se temete ciò che è di Dio, perché non amate almeno ciò che è
vostro? Se rifuggite dal padrone, perché non ricorrete al
congiunto?Ma
forse vi copre di confusione la gravità della passione che mi avete
inflitto. Non abbiate timore. Questa croce non è un pungiglione per
me, ma per la morte. Questi chiodi non mi procurano tanto dolore,
quanto imprimono più profondamente in me l'amore verso di voi.
Queste ferite non mi fanno gemere, ma piuttosto introducono voi nel
mio interno. Il mio corpo disteso anziché accrescere la pena,
allarga gli spazi del cuore per accogliervi. Il mio sangue non è
perduto per me, ma è donato in riscatto per voi".
Dai
«Discorsi» di san Pietro Crisologo, vescovo