"Muoio,
dice il Signore, per tutti, per vivificare tutti per mezzo mio. Con
la mia carne ho redento la carne di tutti. La morte infatti morrà
nella mia morte e la natura umana, che era caduta, risorgerà insieme
con me.
Per
questo infatti sono divenuto simile a voi, uomo cioè della stirpe di
Abramo, per essere in tutto simile ai fratelli.
Ben
comprendendo il progetto divino lo stesso san Paolo dice: «Poiché
dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è
divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza, mediante la morte,
colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2, 14).
Infatti in nessun'altra maniera si sarebbe potuto distruggere chi
aveva il potere della morte, e con lui la morte stessa, se non con il
sacrificio di Cristo. Uno solo si è immolato per la redenzione di
tutti, perché la morte regnava su tutti".
Dal
«Commento sul vangelo di san Giovanni» di san Cirillo
d'Alessandria, vescovo