"L'Unigenito
Figlio di Dio, volendoci partecipi della sua divinità, assunse la
nostra natura e si fece uomo per far di noi, da uomini,
dèi.
Tutto
quello che assunse, lo valorizzò per la nostra salvezza. Offrì
infatti a Dio Padre il suo corpo come vittima sull'altare della croce
per la nostra riconciliazione. Sparse il suo sangue facendolo valere
come prezzo e come lavacro, perché, redenti dalla umiliante
schiavitù, fossimo purificati da tutti i peccati.
Perché
rimanesse in noi, infine, un costante ricordo di così grande
beneficio, lasciò ai suoi fedeli il suo corpo in cibo e il suo
sangue come bevanda, sotto le specie del pane e del vino".
Dalle
«Opere» di san Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa