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sabato 18 ottobre 2014

Sia santificato il tuo nome



"Quanto è preziosa la grazia del Signore, quanto alta la sua degnazione e magnifica la sua bontà verso di noi! Egli ha voluto che noi celebrassimo la nostra preghiera davanti a lui e lo invocassimo col nome di Padre, e come Cristo è Figlio di Dio, così noi pure ci chiamassimo figli di Dio. Questo nome nessuno di noi oserebbe pronunziarlo nella preghiera, se egli stesso non ci avesse permesso di pregare così. Dobbiamo dunque ricordare e sapere, fratelli carissimi, che, se diciamo Dio nostro Padre, dobbiamo comportarci come figli di Dio perché allo stesso modo con cui noi ci compiacciamo di Dio Padre, così anch'egli si compiaccia di noi".


Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire

giovedì 11 settembre 2014

Il Signore ha avuto misericordia di noi



"Siamo veramente beati se, quello che ascoltiamo, o cantiamo, lo mettiamo anche in pratica. Infatti il nostro ascoltare rappresenta la semina, mentre nell'opera abbiamo il frutto del seme. Premesso ciò, vorrei esortarvi a non andare in chiesa e poi restare senza frutto, ascoltare cioè tante belle verità, senza poi muovervi ad agire.
Tuttavia non dimentichiamo quanto ci dice l'Apostolo: «Per questa grazia siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene» (Ef 2, 8-9). Ribadisce: «Per grazia siete stati salvati» (Ef 2, 5)".


Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo

venerdì 29 agosto 2014

L'acqua viva dello Spirito Santo (parte II)



"Allo stesso modo anche lo Spirito Santo, pur essendo unico e di una sola forma e indivisibile, distribuisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendo l'acqua, torna a germogliare, così l'anima peccatrice, resa degna del dono dello Spirito Santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. Lo Spirito appartiene ad un'unica sostanza, però, per disposizione divina e per i meriti di Cristo, opera effetti molteplici".


Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo


venerdì 15 agosto 2014

Ave Maria, piena di Grazia! (parte II)




"Veneriamo dunque questa Maria con tutto l’ardore dei nostri cuori, con i più teneri sentimenti di affetto e di devoto ossequio, perché tale è la volontà di Colui che ha voluto che noi ricevessimo tutto per mezzo di Maria. Questa è la volontà sua, ma per il nostro bene. Per tutto infatti provvedendo a tutti i miseri, egli conforta il nostro cuore trepidante, esercita la fede, rafforza la speranza, scaccia la diffidenza, rialza chi è pusillanime. Avevate timore di accostarvi al Padre. Atterrito al solo udirne la voce, correvi a nasconderti tra il fogliame: allora ti ha dato Gesù come mediatore. Che cosa non otterrà dal Padre un tale Figlio? Sarà infatti esaudito per la sua pietà: il Padre infatti ama il Figlio. Hai ancora paura di andare anche da lui? È tuo fratello e carne tua, provato in tutto, eccetto il peccato, perché fosse misericordioso (Eb 4, 15). Questo ti ha dato Maria come fratello. Ma forse anche in lui temi la divina maestà, perché pur essendosi fatto uomo, rimase tuttavia Dio. Vuoi avere un avvocato anche presso di lui? Ricorri a Maria. In Maria c’ è la pura umanità, non solo pura perché incontaminata, ma pura per singolarità di natura. Né dubiterei che anch’essa sarà esaudita per la sua pietà. Il Figlio esaudirà certamente la Madre, come il Padre esaudirà il Figlio. Figliuoli miei, questa è la scala dei peccatori, questa è la mia massima fiducia, questa è tutta la ragione della mia speranza. E che? Può forse il Figlio non accogliere la supplica (della Madre) o non venire esaudito (dal Padre)? Può egli non ascoltare e non essere ascoltato? Né l’uno, né l’altro. Tu hai trovato, disse l’Angelo, grazia presso Dio (Lc 1, 30). Felice espressione. Maria troverà sempre grazia, e la grazia è la sola cosa di cui abbiamo bisogno. La Vergine prudente cercava non la sapienza, come Salomone, non le ricchezze, non gli onori, non la potenza, ma la grazia. È infatti solo la grazia che ci salva".


Dalle «Lodi alla Vergine Madre» di San Bernardo di Chiaravalle, abate e Dottore della Chiesa

mercoledì 16 luglio 2014

L'acqua viva dello Spirito Santo



"«L'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14). Nuova specie di acqua che vive e zampilla, ma zampilla solo per chi ne è degno. Per quale motivo la grazia dello Spirito è chiamata acqua? Certamente perché tutto ha bisogno dell'acqua. L'acqua è generatrice delle erbe e degli animali. L'acqua della pioggia discende dal cielo. Scende sempre allo stesso modo e forma, ma produce effetti multiformi. Altro è l'effetto prodotto nella palma, altro nella vite e così in tutte le cose, pur essendo sempre di un'unica natura e non potendo essere diversa da se stessa. La pioggia infatti non discende diversa, non cambia se stessa, ma si adatta alle esigenze degli esseri che la ricevono e diventa per ognuno di essi quel dono provvidenziale di cui abbisognano".


Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo