"Nessuno può conoscere se stesso, se non è
tentato, né può essere coronato senza aver vinto, né può vincere senza
combattere; ma il combattimento suppone un nemico, una prova.
Pertanto si trova in angoscia colui che grida dai
confini della terra, ma tuttavia non viene abbandonato. Poiché il Signore volle
prefigurare noi, che siamo il suo corpo mistico, nelle vicende del suo corpo
reale, nel quale egli morì, risuscitò e salì al cielo. In tal modo anche le
membra possono sperare di giungere là dove il Capo le ha precedute".
Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino,
vescovo